Troy (Il Film) Topic Ufficiale

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FRAWWE5
CAT_IMG Posted on 1/7/2011, 17:24     +1   -1




Troy+Soundtrack+troy_originalTroy (Il Film)

Titolo originale Troy
Paese USA
Anno 2004
Durata 163 min (versione cinematografica)
196 min (Director's cut)
Colore colore
Audio sonoro
Genere mitologico, azione, drammatico
Regia Wolfgang Petersen
Soggetto Omero (Iliade)
Sceneggiatura David Benioff
Casa di produzione Warner Bros
Distribuzione (Italia) Warner Bros
Fotografia Paul Bond, Roger Pratt
Montaggio Peter Honess
Effetti speciali Joss Williams, Steve Moncur, Alexander Gunn
Musiche James Horner
Scenografia Nigel Phelps
Interpreti e personaggi
Brad Pitt: Achille
Eric Bana: Ettore
Orlando Bloom: Paride
Diane Kruger: Elena
Brian Cox: Agamennone
Peter O'Toole: Priamo
Sean Bean: Ulisse
Brendan Gleeson: Menelao
Tyler Mane: Aiace
Garrett Hedlund: Patroclo
Rose Byrne: Briseide
Saffron Burrows: Andromaca
John Shrapnel: Nestore
Vincent Regan: Eudoro
Julian Glover: Triopa
James Cosmo: Glauco
Mark Lewis Jones: Tettone
Owain Yeoman: Lisandro
Frankie Fitzgerald: Enea
Julie Christie: Dea Teti
Ken Bones: Ippaso
Nathan Jones: Boagrius
Doppiatori italiani
Loris Loddi: Achille
Riccardo Niseem Onorato: Ettore
Massimiliano Manfredi: Paride
Stella Musy: Elena
Adalberto Maria Merli: Agamennone
Stefano De Sando: Menelao
Sergio Graziani: Priamo
Gianfranco Miranda: Patroclo
Ilaria Stagni: Briseide
Roberta Pellini: Andromaca
Elettra Bisetti: Dea Teti
Massimo Lodolo: Ulisse
Premi
1 nomination agli Oscar 2005: "migliori costumi"


Troy è un film del 2004 diretto da Wolfgang Petersen.
Il film narra in modo totalmente libero le vicende raccontate da Omero nell'Iliade: il rapimento di Elena, la guerra di Troia e soprattutto il mito di Achille.
Presentato fuori concorso al 57º Festival di Cannes, il film è uscito nelle sale negli Stati Uniti il 14 maggio 2004, mentre nelle sale in Italia il film è stato distribuito il 21 maggio 2004.

Trama

Nell'anno 1193 a.C., Agamennone (Brian Cox) è il re dei Greci ed ha il dominio su tutte le nazioni greche, fatta eccezione della Tessaglia. Solo la città di Troia, conosciuta per le sue potenti mura di difesa, rimane intoccabile.
La storia inizia con una battaglia fra l'esercito di Micene guidato da Agamennone e l'esercito della Tessaglia guidato da Triopa (Julian Glover), schierati in una piana. Ma per risparmiare centinaia dei propri guerrieri, i due re mettono in campo i loro campioni, che rappresentano le fazioni in lotta per la Tessaglia. Contro l'enorme campione della Tessaglia, Agammennone chiama Achille, che vince con grande facilità. Palese è comunque la sua insofferenza per Agamennone e per la propria posizione di subalterno a costui.
Una delegazione di Troiani, guidata dai due figli di re Priamo, Ettore e Paride, si trova a Sparta per dei negoziati di pace tra le due città. Durante i colloqui di pace nasce l'appassionata relazione tra il giovane principe Paride (Orlando Bloom) ed Elena (Diane Kruger), moglie di Menelao, re di Sparta e fratello di Agamennone.
Durante il viaggio di ritorno, Paride svela di aver portato con sé Elena, con grande furia di Ettore: sa che Agamennone e Menelao coglieranno il pretesto per muovere ancora guerra a Troia. Nonostante ciò la giovane viene accolta con grande cortesia a nella città, le cui mura si presume resisterebbero a qualunque battaglia.
Come previsto, Agamennone sta radunando un esercito contro Troia, e manda Ulisse (Sean Bean) a reclutare Achille: costui è riluttante a porsi nuovamente sotto il comando di Agamennone, con cui non corre buon sangue, ma Ulisse blandisce il cugino di Achille, Patroclo (Garrett Hedlund), con le meraviglie della guerra per convincerlo ad unirsi all'esercito, sapendo che Achille non lo avrebbe lasciato andare da solo. Ancora indeciso, Achille viene avvertito dalla madre, la Dea Teti (Julie Christie): lui può scegliere se vivere a lungo restando in patria o andare a cercare la gloria e morirvi dopo averla trovata. Rinfrancato dalla promessa della gloria eterna, sceglie la seconda opzione e con 50 mirmidoni si imbarca per raggiungere Troia, assieme ad una flotta di oltre mille navi greche.
Achille ed i suoi guerrieri, reclutati direttamente da Agamennone, svolgeranno un ruolo cruciale nell'invasione, sebbene contrastati dall'esercito dei troiani comandato da Ettore. Achille attacca le spiagge di Troia per primo e raggiunge il tempio di Apollo, uccidendo tutti i sacerdoti: per manifestare il suo supremo sprezzo nei confronti del fato, alla domanda di un suo sottoposto che chiede se la loro azione non sia stata blasfema, con la spada decapita la statua dello stesso Apollo. All'avvicinarsi di un gruppo di cavalieri guidati da Ettore, il principale difensore di Troia, Achille scaglia un giavellotto con tale forza da perforare di netto lo scudo ed il corpo di Tettone (Mark Lewis Jones), compagno dell'eroe troiano, che crolla da cavallo. Ettore scaglia a sua volta contro Achille il suo giavellotto ma fallisce il colpo; poi, insieme ai suoi guerrieri, insegue l'acheo all'interno del tempio. Dopo una furiosa battaglia, Achille lo vede battersi con grande valore ed alla fine gli intima di andarsene, perché non è ancora l'ora di morire. Ettore se ne va, mentre Achille viene raggiunto dagli altri greci, tra cui Aiace (Tyler Mane), Menelao ed Agamennone, felici della vittoria che ha ricacciato i troiani, in un giorno appena, dentro le loro mura.
Achille ha ricavato una schiava dalla battaglia, Briseide (Rose Byrne), sacerdotessa di Apollo e cugina dei principi Ettore e Paride. Costei si ribella dapprima al suo aguzzino, che però si comporta in maniera molto gentile con lei ed i due cominciano a capire l'uno il punto di vista dell'altra. Venuto a conoscenza però della schiava, Agamennone la reclama per sé ed è solo grazie all'intervento di Briseide che Achille non uccide il re: furioso, il guerriero si rifiuta di combattere finché non gli verrà restituita la ragazza, ma Agamennone non cede.
Il giorno dopo i greci attaccano le mura di Troia, convinti di poter sfondare le difese nemiche, ma Paride fa una proposta al nemico: invece di lanciarsi in una battaglia sanguinosa, che costerebbe centinaia di vittime, il possesso di Elena verrà deciso da un duello all'ultimo sangue tra lui e Menelao. Agamennone non è contento di questa soluzione, perché per lui significa tornare a casa a mani vuote, ma il fratello lo convince a lasciare che la contesa abbia luogo e ad attaccare Troia una volta che lui si sia vendicato di Paride. Lo scontro è impari: il colossale Menelao, inveendo contro Elena che osserva il duello dagli spalti, sconfigge Paride e tenta di ucciderlo, se non che Ettore lo difende ed uccide il greco con un colpo di spada.
A quel punto Agamennone ordina l'attacco e comincia la battaglia; Ettore porta Paride in salvo dentro le mura di Troia, poi ritorna sul campo e riesce con non poca fatica ad uccidere il gigantesco Aiace Telamonio. La battaglia diventa così una disfatta per i greci, tanto che Agamennone dà l'allarme ed i suoi fuggono terrorizzati. Infine, gli arcieri di Agamennone cominciano ad attaccare i fanti troiani dalle retrovie, ma essi, rapidi, riescono a non essere trafitti riparandosi a testuggine. Terminata la battaglia, ognuno dispone dei propri morti secondo le usanze, per tutta la notte.
Frattanto, Achille viene a sapere che Agamennone ha consegnato Briseide ai soldati della truppa, perché si riprendano dalla giornata fallimentare. Mentre alcuni soldati achei tentano di usarle violenza, Achille arriva e la salva e mentre uno di loro sta per marchiarla con un tizzone rovente glielo strappa di mano e glielo conficca nel collo, colpendo con il manico anche l'altro complice e gettandolo al suolo. Poi conduce la giovane sacerdotessa troiana all'interno del suo accampamento. Tra Achille e Briseide scoppia la passione, che viene consumata nella tenda dello stesso Achille, nell'accampamento greco.
I troiani nel frattempo decidono di contrattaccare i greci, per cacciarli via anche dalle spiagge. La battaglia inizia con il lancio di frecce incendiarie sulle dune della spiaggia: quella che sembra un'azione senza senso diventa chiara poco dopo, quando vengono lanciate dai versanti balle di fieno e sostanze incendiarie, che una volta passate sopra le frecce ancora accese, piombano come meteore nell'accampamento avversario. Durante la battaglia, lo spirito dei greci viene rinfrancato alla vista di Achille, finalmente ritornato a combattere e completo di tutta la sua armatura, che riprendere il suo posto tra l'esercito greco. Ettore si prepara, con un urlo tremendo lancia i suoi all'attacco e lo stesso fa Ulisse con i suoi Itacesi ed Achille con i Mirmidoni. Ettore uccide alcuni achei; Achille fa scempio di molti compagni del principe troiano fino a che Ettore, dopo un rapido duello, gli taglia la gola con la spada. Achille cade a terra, Ettore gli toglie l'elmo per farlo proprio, ma scopre con stupore che il suo viso non è quello che si aspettava; dopo avergli dato il colpo di grazia, lui e Ulisse ordinano la fine delle ostilità per quel giorno. Ulisse rivela ad Ettore che il ragazzo ucciso è Patroclo, che aveva rubato l'armatura al cugino per spacciarsi per lui e lo avverte che Achille sarà furioso non appena saprà la notizia.
Infatti, Achille s'infuria ed arriva sotto le mura di Troia, urlando ad Ettore di venire fuori. Il principe troiano saluta l'amata moglie ed il figlio ed esce dalle mura, ma lo scontro è impari ed Ettore viene infine ucciso: Achille però, folle di dolore per la perdita del cugino, lo lega per i piedi dietro il suo carro e lo trascina nella polvere al piccolo trotto sotto gli occhi del padre, della moglie e di tutto il suo popolo. Infine il corpo di Ettore viene portato nel campo greco, straziato e lasciato nella polvere dinanzi alla tenda del giovane guerriero acheo. La notte, nella tenda di Achille arriva il Re Priamo (Peter O'Toole), che, baciando le mani di Achille, gli supplica di ridargli il figlio morto perché possa dargli esequie adatte. Lui, commosso dal coraggio e dalle suppliche del re, acconsente, pentendosi dell'atto compiuto, concedendogli 12 giorni di onoranze funebri in cui l'esercito acheo non avrebbe attaccato e sussurra ad Ettore defunto: «Ci rincontreremo presto, fratello».
In questo periodo, ad Ulisse, vedendo un soldato che intaglia un piccolo cavallo di legno destinato al proprio figlio, viene un'idea. Una mattina, le spiagge davanti a Troia sono deserte, tranne per alcuni greci apparentemente morti di peste, mentre un'enorme cavallo di legno resta tra i relitti di alcune navi: un greco lasciato a terra giura che sia un'offerta dei greci a Poseidone per un ritorno sicuro a casa.
A quel punto i troiani, nonostante qualche dissenso, lo portano dentro le mura, ma non sanno che è una trappola in quanto nel cavallo ci sono alcuni soldati greci; altri, nel frattempo, si sono nascosti con la flotta in un'insenatura. Un cavaliere troiano li vede, sgomento, ma prima che possa fuggire a dare l'allarme viene colpito da una freccia.
La notte i greci escono dal cavallo, attaccano le sentinelle ed aprono la porta alla massa di soldati sbarcata nel frattempo. È un successo pieno e Troia viene data alle fiamme. Anche Achille corre per la città, alla ricerca di Briseide, che era ritornata con Priamo.
Priamo viene ucciso da Agamennone, mentre nel frattempo alcuni troiani, tra cui Elena e Andromaca (Saffron Burrows), scappano da un passaggio segreto verso il mare. Ad uno di loro viene data la spada dei re di Troia, usata senza successo da Paride contro Menelao, con il compito di rifondare la loro città perduta. Il giovinetto si chiama Enea (Frankie Fitzgerald).
Briseide viene trovata da Agamennone, che la minaccia di costringerla a venire con lui in Grecia per fargli da schiava, ma con un atto di coraggio lo trafigge al collo con un pugnale. Due greci lì vicino, osservata la scena, prendono di forza la giovane troiana, ma prima che possano ucciderla arriva Achille che sgozza il primo e trafigge al petto il secondo, liberando Briseide. I due amanti sono finalmente riuniti, ma in quel momento Paride, equivocando la scena, afferra una freccia, la tende nell'arco e la scaglia contro Achille, colpendolo al tallone sinistro. Achille urla, ma la ferita non è grave, per cui si volta per affrontare Paride: questi però gli bersaglia il petto di frecce ed Achille, ormai moribondo, riesce a strapparsi tutte le frecce dal corpo tranne l'unica che aveva nel tallone. È così che lo trovano i soldati, accorsi sul luogo delle grida, mentre Briseide viene portata via dal cugino.
Troia è finalmente rasa al suolo ed il mattino dopo un'alta pira viene eretta in una delle piazze per Achille, con Ulisse riflessivo che prepara il suo corpo per la cremazione e gli sussurra un'ultima frase: «Trova la tua pace, fratello». Mentre il fuoco brucia alto nel cielo, si sente ancora una volta la voce di Ulisse che dice: «Se mai si racconterà la mia storia; si dica che ho camminato con i giganti. Gli uomini sorgono e cadono come grano invernale ma questi nomi non periranno mai; si dica che ho vissuto al tempo di Ettore, domatore di cavalli. Si dica che ho vissuto al tempo di Achille».

Produzione

Le riprese del film sono iniziate ufficialmente il 22 aprile 2003 i set esterni sono stati girati tra Malta, Marocco e Messico, i set interni invece sono stati girati nel Regno Unito negli Shepperton Studios. Le riprese sono terminate a novembre 2003. II budget del film è stato di circa 180.000.000 $.

Incassi

Il film ha avuto un ottimo incasso internazionale, circa 497.400.000 $[1]; negli Stati Uniti il film ha incassato circa 133.378.256 $; la pellicola ha ottenuto un buon successo anche in Italia dove nelle sale ha incassato circa 14.878.762 €

Differenze tra il film e l'Iliade

Alla sua uscita nelle sale, il film è stato vessato da pesanti critiche per le innumerevoli (e apparentemente immotivate)[senza fonte] discrepanze con il mito omerico originale.
In Troy, Paride "rapisce" Elena durante la festa di pace tra greci e troiani: nell'Iliade Elena viene donata a Paride come premio da parte di Afrodite, la quale era stata scelta da Paride come la dea più bella. Inoltre Paride era sposato alla ninfa Enone e abbandona lei e suo figlio per Elena, ma nulla di ciò è presente nel film, mentre è credibile la fuga.
Secondo l'Iliade, dal momento in cui Elena venne presa da Paride fino alla caduta di Troia, la guerra durò dieci anni e non solo un paio di settimane, come sembra nel film.
Il poema omerico ha inizio con la lite tra Achille e Agamennone, che ha luogo nel decimo anno di guerra.
Durante battaglia contro la Tessaglia (presente solo nel film) viene "organizzato" un duello per chiudere definitivamente la guerra e la Tessaglia mette in campo il suo miglior combattente (Boagrius) il quale combatte contro Achille (il migliore tra i greci) che vince. Il loro scontro ricorda molto quello tra Achille e Ettore narrata nell'Iliade; invece quella tra Ettore e Achille è svolta nel film in modo completamente diverso.
Alcuni personaggi mancano, altri vengono uccisi in modo diverso rispetto al poema (ad esempio la morte di Aiace Telamonio per mano di Ettore).
La storia d'amore tra Achille e Briseide non esiste se non nelle famose lettere di Ovidio, in cui Briseide scrive ad Achille; infatti, Briseide e Criseide furono rapite quando gli Achei saccheggiarono la città di Crisa, un'alleata di Troia. Inoltre, seppure non all'interno del poema omerico, che si conclude con i funerali di Ettore, Achille si innamora di Polissena, figlia di Priamo, e decide di passare dalla parte dei troiani in cambio della mano di lei, recandosi così nottetempo al tempio di Apollo timbreo o Timbra per sposarla, dove sarà ucciso da una freccia scagliata da Paride guidato da Apollo (o, secondo altre fonti, da Apollo stesso). Quindi Achille morirà ben prima del famoso cavallo di legno, nel quale si troverà invece il figlio dell'eroe, Neottolemo.
Nella cultura greca, Achille non decapita la statua di Apollo; nell'Iliade infatti Apollo scatena un'epidemia sul campo acheo per vendicare un'offesa: il re Agamennone non volle restituire la figlia Criseide al padre Crise, sacerdote del dio. Costretto dalla pestilenza a liberarla, Agamennone pretese in cambio la schiava di Achille, Briseide (la quale non era certo la cugina di Ettore, come nel film); da questo fatto ha origine l'ira funesta di Achille.
Nel film, il duello tra Paride e Menelao avviene in seguito ad un accordo tra greci e troiani, ma non avrà comunque effetto decisivo sulla guerra. Ettore ha capito che i greci non hanno fatto tutta quella strada solo per Elena e Agamennone accetta il duello per dare soddisfazione al fratello e perché potrebbe risultare un'ottima occasione per un attacco a sorpresa. Nell'Iliade Paride sta per perdere il duello quando Afrodite interviene e lo porta nella sua stanza; nel film, invece, Paride è salvato dall'intervento di suo fratello Ettore.
Nel film, Elena dice di non essere di Sparta ma di esserci stata portata da adolescente per andare in sposa a Menelao. Nella tradizione, al contrario, Elena è nata e cresciuta a Sparta in quanto figlia del re. A causa del matrimonio di sua sorella con Agamennone, re di Micene, dopo la morte di Tindaro sale al trono di Sparta il marito di Elena, Menelao, che però proviene da Micene. A questo proposito, infatti, anche la regalità di Menelao è messa in discussione dalla fuga della regina, in quanto egli ha diritto proprio in virtù del matrimonio.
Nel film, Menelao viene ucciso da Ettore per salvare Paride durante il duello e più tardi Elena fugge dall'assedio di Troia con Paride. Nel poema invece, Menelao rimane in vita e ritorna in Grecia con Elena, dove moriranno entrambi dopo molti anni.
Nel film, Agamennone viene ucciso da Briseide, mentre nella mitologia Agamennone ritorna in patria dove sarà assassinato da sua moglie Clitennestra (sorella di Elena) e dal suo amante Egisto, durante una festa; gli assassini saranno a loro volta uccisi da Elettra e Oreste, figli di Agamennone.
Nel film Elena s'innamora di Paride e fugge da Sparta insieme a lui perché non felice del suo matrimonio con Menelao. Nel mito Elena si convince di amare Paride a causa di Afrodite, dea dell'amore. Nel poema Elena stessa scelse Menelao come marito ed ebbe da lui una figlia, Ermione, non citata nel film.
In Troy non c'è traccia di moltissimi eroi, ad esempio Diomede, uno dei più forti eroi greci dell'Iliade, spesso compagno di Odisseo, né di Aiace Oileo, spesso rappresentato nel poema in coppia con Aiace Telamonio. Tra i mirmidoni non sono menzionati Fenice, Menestio e Antiloco, che verrà ucciso da Memnone, un nero che con il suo esercito di etiopi era alleato con i Troiani. Non è menzionata nemmeno un'altra alleata dei troiani, Pentisilea, regina delle Amazzoni, che verrà uccisa da Achille, il quale s'innamorerà di lei morente.
Anche la morte dell'eroe Achille viene rappresentata in modo differente: nel film, Paride uccide Achille durante l'incedio della città, mentre nella mitologia Paride colpisce Achille con una freccia guidata da Apollo molto prima dell'assedio di Troia, addirittura prima della costruzione del cavallo, e quindi Achille non sarebbe potuto entrare nel cavallo e partecipare all'assedio della città.
Inoltre, nell'Iliade non si parla di Achille che ritorna nella città per salvare Briseide, in quanto il poema termina con la cerimonia funebre in onore di Ettore e prima della morte del Pelide.
Nel film, Achille si porta col carro fin sotto le mura di Troia, e chiama Ettore perché esca e si batta con lui. Nell'Iliade, questi si ritrovano faccia a faccia al termine di una battaglia, e il troiano fugge alla vista del terribile avversario, compiendo 3 giri della città, inseguito dall'acheo. Affiacato dal fratello Deifobo, assente nel film, decide di fermarsi e affrontare Achille, solo per scoprire che il congiunto non è che la dea Atena, la quale ne ha assunto le sembianze per trarlo in inganno, intervenendo e aiutando poi anche direttamente la vittoria di Achille; infine, nell'Iliade il duello tra Ettore e Achille dura molte meno azioni e colpi a differenza del film.
Nell'Eneide, Priamo viene ucciso da Neottolemo, il figlio di Achille, nel film è ucciso da Agamennone.
Nel film Patroclo è il giovane cugino di Achille, mentre nell'Iliade Patroclo è più anziano di Achille e i due sono stretti amici, o addirittura amanti.
Nel film, Patroclo parteciperà alla battaglia di nascosto con le armi di Achille ed è ucciso da Ettore che lo crede lui; nel poema omerico Achille concede la possibilità a Patroclo di combattere i troiani giunti fino alle navi achee spacciandosi per lui, ma, trascinato dal trionfo, dimentica la promessa fatta all'amico e prosegue fino alle mura di Troia, dove quasi riesce a penetrare, non fosse per l'intervento di Apollo, che per 2 volte lo colpisce, poi, Patroclo è ferito da un guerriero alleato dei troiani, per essere finito da Ettore che lo colpisce al fianco con la lancia dopo averlo riconosciuto, dopodiché lo deride e gli ruba l'armatura di Achille.
Nel film, Ettore uccide Patroclo e dopo averlo riconosciuto concede ai greci una pausa per recuperare i propri caduti (Patroclo compreso), nel poema di Omero invece, la battaglia continua e solo grazie all'intervento divino, Menelao e Merione porteranno in salvo il corpo di Patroclo.
Nel film Achille affronta Ettore con la sua stessa armatura, nell'Iliade invece Ettore la ruberà a Patroclo e Achille chiederà a Efesto, tramite la madre Teti, di fabbricargli una nuova armatura (la cui descrizione del solo scudo occupa un intero capitolo del poema).
Nel film, Paride fugge da Troia, mentre nel mito viene ucciso in duello dall'arciere Filottete che proveniva ferito da un serpente velenoso dall'isola di Lemno.
Nel film, Astianatte, figlio di Ettore, scappa all'assedio insieme a sua madre, Andromaca. Nei poemi di Omero, Astianatte viene lanciato dalle mura di Troia e muore, e sua madre viene fatta schiava dal figlio di Achille, ovvero Neottolemo.
Ancora, Enea appare nel film come un ragazzo che non ha mai combattuto, mentre in realtà è un parente di Priamo e il secondo in comando dell'esercito troiano, un guerriero tanto abile da essere capace di pareggiare duelli con Achille, inoltre, è già un uomo, sposato e già padre. Al termine della guerra fuggirà da Troia in fiamme, portandosi sulle spalle il vecchio padre Anchise, preambolo dell'Eneide: tutta la famiglia nel film è assente.
Nel film, Priamo dona la spada di Troia a Paride che la usa nel duello contro Menelao e più tardi la dona ad Enea mentre fuggono dalla città. Nessuno di questi eventi è presente nell'opera.
È inoltre importante notare come gli dèi non siano fisicamente presenti nel film. Nel mito, Achille parla spesso con sua madre, Teti, e molte azioni e decisioni degli dèi influiscono enormemente nello scorrere degli eventi, senza contare che alcuni, come Apollo e Poseidone, scendono sul campo di battaglia a fianco dei guerrieri umani con spade e armature. Nel film, tranne un rapido incontro iniziale tra Achille e la madre Teti, semplice sacerdotessa, degli dèi non c'è traccia.
Secondo l'Eneide (in cui si narra delle gesta di Enea, le cui memorie partono dalla distruzione di Troia) i greci, una volta costruito il cavallo di legno, finsero di partire andando a nascondere le navi dietro l'isola di Tenedo, di fronte a Troia; nel film invece, tutta la flotta viene nascosta in un promontorio a sud della città e quando una sentinella la scopre, viene freddata all'istante da alcuni arcieri greci.
Sempre dall'Eneide, sappiamo che fu il Sommo Sacerdote troiano Laocoonte, intuendo l'inganno, a volere l'istantanea distruzione del cavallo di legno e per questo ucciso con i figli da un serpente marino: ma nel film questi è assente, ed è Paride a sospettare. Inoltre, per portare il cavallo fino alla cittadella, i troiani abbatterono la porta principale della città, mentre nel film questa rimane intatta.
Nel mito Nestore è un re che si unisce agli altri re per combattere a Troia, ma nel film appare solo come un semplice consigliere del re. Lo si vede quando Menelao va a Micene per chiedere l'aiuto di Agamennone.
Un altro errore presente nel film sono le navi, che erano ricoperte di pece (quindi nere) per renderle impermeabili.
Nel film dopo il duello tra Achille ed Ettore, l'eroe greco lega una corda alle caviglie di Ettore, mentre Omero narra che Achille fece due buchi nelle caviglie e ci fece passare dentro la corda.



fatto abbastanza male rispetto all'Iliade non gli rende per niente giustizia :o:
 
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