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| | Pulp Fiction Titolo originale Pulp Fiction Lingua originale inglese Paese USA Anno 1994 Durata 154 min Colore colore Audio sonoro Rapporto 2,35 : 1 Genere thriller, commedia, azione, drammatico Regia Quentin Tarantino Soggetto Quentin Tarantino, Roger Avary Sceneggiatura Quentin Tarantino Produttore Lawrence Bender Produttore esecutivo Danny DeVito, Michael Shamberg, Stacey Sher Casa di produzione A Band Apart, Jersey Films, Miramax Films Distribuzione (Italia) Cecchi Gori Group Fotografia Andrzej Sekuła Montaggio Sally Menke Musiche AA. VV. Tema musicale Misirlou (Dick Dale & His Del-Tones) Scenografia David Wasco Costumi Betsy Heimann Trucco Greg Nicotero Interpreti e personaggi John Travolta: Vincent Vega Samuel L. Jackson: Jules Winnfield Tim Roth: Zucchino Amanda Plummer: Coniglietta Bruce Willis: Butch Coolidge Ving Rhames: Marsellus Wallace Uma Thurman: Mia Wallace Harvey Keitel: sig. Wolf Christopher Walken: capitano Koons Eric Stoltz: Lance Rosanna Arquette: Jody Quentin Tarantino: Jimmie Dimmick Maria de Medeiros: Fabienne Peter Greene: Zed Duane Whitaker: Maynard Angela Jones: Esmeralda Villalobos Paul Calderon: Paul Stephen Hibbert: lo "storpio" Julia Sweeney: Raquel Kenan Thompson: Gage
Doppiatori italiani Claudio Sorrentino: Vincent Vega Luca Ward: Jules Winnfield Massimo Lodolo: Zucchino Antonella Rinaldi: Coniglietta Mario Cordova: Butch Coolidge Eugenio Marinelli: Marsellus Wallace Loredana Nicosia: Mia Wallace Pietro Biondi: sig. Wolf Carlo Sabatini: capitano Koons Mauro Gravina: Lance Roberta Paladini: Jody Luciano Roffi: Jimmie Dimmick Claudia Razzi: Fabienne Gil Baroni: Maynard Teo Bellia: Zed Barbara Castracane: Esmeralda Villalobos -------------------------------------------------------------------- Pulp Fiction è un film del 1994 diretto da Quentin Tarantino, con John Travolta, Uma Thurman, Samuel L. Jackson e Bruce Willis. La pellicola rilanciò John Travolta, ormai in ombra da anni,[1] e consacrò la giovane e già quotata Uma Thurman.[2] Le interpretazioni di entrambi meritarono una candidatura all'Oscar rispettivamente per miglior attore protagonista e miglior attrice non protagonista. Anche Samuel L. Jackson ricevette la candidatura come miglior attore non protagonista. Inoltre, il film si aggiudicò la Palma d'oro al festival di Cannes del 1994 e permise a Quentin Tarantino e Roger Avary di ottenere il premio per la miglior sceneggiatura originale agli Oscar del 1995, su ben 7 nomination, tra cui oltre a quelle già citate, quelle a miglior film, miglior regista e miglior montaggio. Uscito il 14 ottobre 1994 negli Stati Uniti, arrivò nelle sale italiane il 16 dicembre dello stesso anno.[3] In Italia il film ottenne il visto censura e venne vietato ai minori di 18 anni, ma dal 1997 il divieto è stato tolto,[4] consentendo così la trasmissione tv in seconda serata. Il film è l'ultimo capitolo della cosiddetta "trilogia pulp" di Quentin Tarantino, preceduto da Una vita al massimo e Le iene. L'American Film Institute lo ha posizionato al novantaquattresimo posto nella lista dei cento migliori film americani di tutti i tempi e settimo nella categoria gangster.
Trama Premessa. L'intreccio è costituito di alcune storie di persone più o meno ai margini della legge, che si intersecano, aventi in comune pressoché gli stessi protagonisti Prologo All'Hawthorne Grill, una piccola caffetteria nella periferia di Los Angeles, i due rapinatori Zucchino e Coniglietta stanno architettando il loro prossimo colpo, sino a quando non decidono di rapinare proprio il ristorante nel quale si trovano. La situazione "Bonnie" Vincent Vega e Jules Winnfield sfrecciano di prima mattina per le strade di Los Angeles, diretti verso l'appartamento nel quale dovrebbero trovarsi gli uomini che hanno sottratto a Marsellus Wallace, il loro capo, una valigetta dal contenuto misterioso. I due killer, entrati nell'appartamento, recuperano la valigetta e uccidono due dei tre uomini presenti. Quando tutto sembra sistemato, a sorpresa esce dal bagno un quarto uomo che spara su di loro con un revolver scaricando l'intero tamburo. I due sicari, nemmeno scalfiti dalle copiose pallottole, uccidono il quarto uomo e poi portano via Marvin - l'unico rimasto in vita - verso il privé di Marsellus. In auto, mentre Jules tenta di spiegarsi come mai siano riusciti a restare illesi dopo la sparatoria e grida al miracolo divino, Vincent, cercando di fargli cambiare idea, si volta verso Marvin ponendogli una domanda, e involontariamente gli spara un colpo di pistola in piena faccia. I due killer si ritrovano in un bagno di sangue. Urge togliere l'auto dalla strada, per evitare che i poliziotti possano notarla e fermarli. Un rifugio sicuro è la casa di un amico di Jules, l'estroso Jimmie Dimmick, che abita a Toluca Lake. Più che rimanere orripilato dal cadavere sfigurato che i due hanno con sé, Jimmie si preoccupa della conseguenza che potrebbe avere questo su sua moglie, che di lì a poco tornerà dopo un faticoso turno notturno in ospedale. Jules, allora, assicura a Jimmie che tutti i problemi saranno risolti prima che sua moglie rientri. Per riparare al disastro, Jules chiama il suo capo, Marsellus, che gli procura l'aiuto desiderato mandando sul luogo il cinico e misterioso signor Wolf. Grazie agli efficienti metodi del signor Wolf, l'auto viene ripulita e i due killer si ritrovano lindi dopo soli trenta minuti. Così, evitato il peggio, portano a rottamare l'auto da "mostro Joe". Svolto il suo compito, Wolf si allontana con la figlia del rottamatore, sua amica, lasciando Jules e Vincent a piedi, con la valigetta. Desiderosi di fare colazione, i killer raggiungono l'Hawthorne Grill. Qui, Jules esprime all'amico la ferma intenzione di abbandonare il suo mestiere in seguito al presunto miracolo al quale ha assistito. Poco dopo ha inizio la rapina di Zucchino e Coniglietta, nella quale vengono irrimediabilmente coinvolti Jules e Vincent. I rapinatori dettano le loro condizioni: consegnare tutti i beni in un'unica sacca che hanno con sé. Ciò implicherebbe la perdita della valigetta che i due devono riportare a Marsellus. Per evitare un'inutile strage, Jules fa prendere a Zucchino il proprio portafogli ma gli ordina di lasciare la valigetta. I due rapinatori, "convertiti" da Jules, escono illesi dal locale e i killer riescono finalmente a portare a termine il proprio compito. Vincent Vega e la moglie di Marsellus Wallace Jules e Vincent raggiungono il privé di Marsellus, dove quest'ultimo sta corrompendo un pugile, ordinandogli di perdere l'incontro che terrà a breve. Quando termina la conversazione, egli chiama a sé Vincent, ricordandogli che quella sera dovrà portare fuori sua moglie Mia. Prima di recarsi a casa di Mia, Vincent passa da un suo amico spacciatore, Lance, dal quale compra una dose di eroina. Vincent - stordito dalla droga che ha appena assunto - si reca a casa di Mia, una donna annoiata, cocainomane, molto attraente e maliziosa. Su consiglio di Mia, la coppia va a mangiare al Jack Rabbit Slim's, un locale a tema anni cinquanta nel centro città. All'interno del ristorante, la coppia inizia a conoscersi meglio, dando il via a discorsi che spaziano da argomenti banali a temi quasi filosofici. Dopo aver cenato, i due vengono ingaggiati in una gara di twist sulle note di You Never Can Tell di Chuck Berry. Tornati felicemente a casa, i due sono quasi sul punto di lasciarsi andare, ma Vincent, ricordandosi che si tratta della moglie del "gran capo", preferisce fare una sosta in bagno per calmarsi e riflettere, imponendosi di evitare un coinvolgimento che risulterebbe molto pericoloso. Rimasta sola, Mia si porta alle labbra una sigaretta e, cercando l'accendino, trova nella giacca di Vincent una dose di eroina. Ritenendo sia cocaina, Mia la sniffa, e per l'errore finisce in overdose. Vincent è confuso e decide di portare Mia a casa di Lance, dove i due riescono a farle un'iniezione di adrenalina al cuore, grazie alla quale la donna si salva appena in tempo. Terminata l'odissea, Vincent accompagna Mia a casa, dove i due giurano reciprocamente di non far mai menzione con Marsellus della terribile avventura vissuta. L'orologio d'oro Butch Coolidge è un pugile al quale Marsellus Wallace ha ordinato di perdere, dietro il compenso di un'ingente somma di denaro. Butch acconsente, ma poi decide di fare il doppio gioco scommettendo a proprio favore e battendo il proprio rivale, Floyd Wilson, che nell'incontro perde addirittura la vita. Fugge in taxi con Esmeralda Villalobos sino al motel dove lo attende Fabienne, la sua fidanzata. La mattina seguente Butch e Fabienne stanno per partire, secondo i piani, per andare a vivere nella cittadina natale di Butch, Knoxville in Tennessee. Scoprono però che nel fare i bagagli Fabienne ha dimenticato di prendere l'orologio d'oro che Butch aveva ricevuto da suo padre, e che apparteneva alla sua famiglia da generazioni. Butch non può rinunciare all'orologio. Pur sapendo che gli uomini di Marsellus saranno sicuramente sulle sue tracce per vendicare lo sgarro fatto al loro capo, decide di tornare nel proprio appartamento per recuperare la preziosa reliquia. L'appartamento appare deserto, e Butch, recuperato l'orologio, si concede una breve colazione. Ad un tratto però nota sul piano di lavoro della cucina una mitraglietta con silenziatore e la impugna perplesso. Inoltre, pochi istanti dopo sente azionarsi lo scarico della toilette: è Vincent Vega. I due si ritrovano uno di fronte all'altro e rimangono entrambi attoniti fino a quando Butch, spaventatosi per un rumore improvviso (lo scatto del tostapane), crivella di colpi il killer. Mentre sta per ritornare da Fabienne, a un semaforo, Butch s'imbatte proprio in Marsellus. Lo investe e causa un incidente, che lo lascia tramortito. Rimessisi faticosamente in piedi tutti e due, Marsellus inizia a sparare contro Butch e lo insegue fino a quando non finiscono in un negozio di pegni gestito da un certo Maynard. L'uomo stordisce Butch e Marsellus e chiama un suo amico, Zed, un poliziotto-criminale che giunge al negozio in divisa. Maynard e Zed, che sono dei sadici stupratori omosessuali, decidono di violentare uno dei due. Zed sceglie Marsellus e lascia Butch, legato, nelle mani de "lo storpio", servo di Zed. Butch si libera e fa svenire lo storpio con un pugno; a un passo dalla libertà, decide di armarsi con una katana, che trova nel negozio, tornare indietro ed uccidere i due stupratori. Così, rientrato nel seminterrato, uccide Maynard. Sul punto di uccidere anche Zed con un colpo di katana, Butch viene fermato da Marsellus che, usando un fucile a pompa, fa saltar via il pene di Zed. Non soddisfatto, Marsellus promette che Zed verrà torturato fino alla morte. Per quanto riguarda la violenza subita, Marsellus fa giurare a Butch di non farne mai menzione in giro e, inoltre, riconoscente per il gesto appena compiuto, considera chiuso il conto aperto che li aveva portati, poco prima, a cercare di uccidersi a vicenda, a patto che Butch lasci la città il giorno stesso.
Cronologia Ordine dell'intreccio (film) A colazione (prima metà) Vince e Jules Vincent Vega e la moglie di Marsellus Wallace L'orologio d'oro La situazione "Bonnie" A colazione (seconda metà)
Ordine della fabula Vince e Jules La situazione "Bonnie" A colazione Vincent Vega e la moglie di Marsellus Wallace L'orologio d'oro
Pulp Fiction fu accolto immediatamente in maniera positiva, sin dall'anteprima del maggio 1994 al Festival di Cannes, dove ottenne la Palma d'oro. Ancora più entusiastica l'accoglienza del pubblico,[21] che lo elesse subito a cult. Molti critici, come Siskel ed Ebert, hanno messo al pari livello il successo che Tarantino ottenne con Pulp Fiction con quello che Orson Welles ottenne dopo la distribuzione di Quarto potere.[22] Seppur in maniera moderata, il film venne ritenuto controverso, a causa di alcune scene violente ma anche per il razzismo.[23] Inoltre venne erroneamente asserito che a subire violenza nel film sono esclusivamente personaggi di colore, citando lo stupro al negozio di pegni, Vincent che spara a Marvin, Butch che investe Marsellus; ma dimenticando l'esecuzione di coloro che avevano trafugato la valigetta di Marsellus (che erano bianchi).[23] Visto il successo della pellicola, moltissimi studi cinematografici si affrettarono a realizzare un'orda di remake non ufficiali che tentavano di duplicare la formula di dialoghi ironici e insoliti, cronologia frammentata e violenza affrontata con leggerezza.[24] Molte di queste pellicole affondarono giunte al botteghino, mentre alcune come Go - Una notte da dimenticare e Lock & Stock - Pazzi scatenati vennero ben accolte; nell'ultimo, in modo particolare, Guy Ritchie riuscì in maniera egregia a trasferire lo schema di Pulp Fiction tra i meandri della malavita organizzata di Londra. Anche all'estero venne accolto positivamente: in Italia, la famosa scena dell'uccisione di Marvin venne parodiata nel film comico Così è la vita di Aldo, Giovanni & Giacomo: Aldo mangia un hamburger, quando, puntando inavvertitamente la pistola verso il sedile posteriore dove è seduto Giovanni fa partire erroneamente un colpo: il lunotto posteriore viene spruzzato di rosso esattamente come in Pulp Fiction, Giovanni boccheggia come fosse stato colpito ed Aldo piange. Finché Giacomo non svela che la vittima non è che una confezione di ketchup. Dopo circa 14 anni dall'uscita nei cinema americani, Pulp Fiction continua ad essere riconosciuto come uno tra i più grandi capolavori della storia della cinematografia mondiale: nella IMDb Top 250, il film è costantemente tra i primi dieci posti della classifica.[25] Per il sito TSPDT (They Shoot Pictures, Don't They?) il film si attesta a livello di recezione critica solo al 175º posto, posizione dovuta soprattutto ai giudizi contrastanti che vari critici avevano dato all'uscita del film.[26] Nel 2000, i lettori di Total Film magazine lo hanno collocato al terzo posto nella classifica dei film più belli della storia del cinema, battuto solamente da L'impero colpisce ancora e Fight Club.[27][28] Critica Nonostante diversi giornalisti abbiano accusato Clint Eastwood - assegnatore della Palma d'oro al film - di aver tenuto scarsamente in considerazione l'altra pellicola in concorso, Tre colori: Film Rosso di Krzysztof Kieślowski, e di aver invece osannato Pulp Fiction,[29] la pellicola incoronò il trentunenne Quentin Tarantino come il nuovo ragazzo prodigio del cinema americano.[30] Non era facile confermarsi dopo il grande successo de Le iene, e l'aver fatto di nuovo centro, rafforzò il convincimento da parte di tutta la critica che questo apprezzato giovane autore fosse realmente il nome nuovo più importante di tutta la scena cinematografica mondiale. Il critico statunitense Raymond Johnston affermò che il film non sembrava affatto il lavoro di un giovane con parecchie idee, ma più che altro l'opera di un minuzioso regista.[31] Punti che Johnston ammirò particolarmente furono l'accuratezza dei dialoghi surreali e l'occhio di un regista che mirava alla perfezione in ogni sequenza.[31] Inoltre, egli notò che nonostante il film fosse lungo 2 ore e 46 minuti, lo spettatore non avvertiva la durata grazie alla fluidità del racconto.[31] James Berardinelli, invece, scrisse che è raro che un regista alle prime armi esordisca con un "cult" come Le iene e si confermi con il suo secondo film, perché di solito la seconda pellicola vuole ripetere il successo della prima riproponendo le stesse trame e gli stessi personaggi.[32] Ma non mancarono le critiche parzialmente negative. Pur essendoci un riconoscimento unanime sul valore tecnico della pellicola o sulla qualità della sceneggiatura, diversi ne evidenziarono dei limiti dal lato artistico. La rivista Variety lo bollò definendolo «per spettatori giovani e di sesso maschile» (additando dunque la violenza grafica e le molteplici parolacce ripetute, tra cui fuck, usato 281 volte),[17] mentre in Italia Irene Bignardi, seppure divertitasi, disse di essere rimasta «perplessa di fronte agli eccessi e al vuoto di un brillantissimo metacinema».[33] Per il critico de La Repubblica, questo fu un passo indietro rispetto a Le iene, il cui tratto innovativo fu davvero dirompente, più di quanto non lo fosse stata questa ricerca insistita di trovate ad effetto che possono allietare una prima visione ma che poi lasciano molto poco allo spettatore.[33] A più di dieci anni dalla sua uscita, si può però affermare che alcuni dei tratti più caratterizzanti della pellicola, quali la struttura a storie intrecciate e cronologicamente non sequenziale, i dialoghi iper-realisti, una rappresentazione fumettistica dei personaggi ed una violenza esplicita ed eccessiva (qui tesa a suscitare ilarità a differenza di quanto non avveniva in Le iene), hanno forgiato un’intera generazione di cineasti e influenzato in maniera evidente l’ultimo decennio della cinematografia mondiale.[34] Se poi l'influenza del genere pulp e dello stile di Tarantino siano stati nella storia del cinema solo qualcosa di passeggero e circoscritto, è ancora presto per dirlo. Merchandising Dopo il successo ottenuto dalle action figures di Kill Bill, la NECA decise - collaborando con la GEoms - di distribuire sul mercato dei set riguardanti varie scene di Pulp Fiction.[35] I set erano chiamati "The Clean-Up", che rappresentava la scena dell'arrivo di Wolf, "The Gimp", che rappresentava la scena della tortura e "Overdose", rappresentante la scena dell'overdose di Mia.[35] Dal 2006, BMFWallets.com ha iniziato a distribuire sul mercato delle perfette copie del portafoglio di Jules Winnfield[36] sul quale è inciso "Bad Motherfucker": esistono 3 varianti del portafoglio, una che lo riproduce fedelmente, una in marrone con la scritta impressa e una in nero con la scritta impressa. Sempre nello stesso anno, su iniziativa di movie-stuff.co.uk, è stato messo in vendita il portachiavi usato da Zed (Peter Greene) nel film.[37] Dal 20 maggio 1998 è in vendita il DVD di Pulp Fiction, mentre già nel settembre 1995 era in vendita la VHS della pellicola.[38] Nel dicembre 1994, la sceneggiatura del film è divenuta un libro edito dalla Miramax Books.[38] [modifica] Colonna sonora
La colonna sonora del film comprende brani di diverso genere: si spazia dalla musica surf al rock al funk e al blues: spiccano svariati artisti come i Kool & the Gang, Dick Dale e Al Green. Altra particolarità della colonna sonora è la presenza di alcuni dialoghi estratti dal film che si intercalano più volte tra un brano ed un altro. Secondo Stephen Erlewine, la colonna sonora del film riesce a ricreare la violenza, l'humor, lo stile ed il non-sense del film in maniera brillante,[39] concentrandosi sulla musica surf e aggiungendo alcuni classici del rock and roll statunitense e altri del blues, come Let's Stay Together di Al Green e You Never Can Tell di Chuck Berry.[39] Pumpkin and Honey Bunny (Tim Roth/Amanda Plummer) Misirlou (Dick Dale & his Del-Tones) Royale with Cheese (Samuel L. Jackson/John Travolta) Jungle Boogie (Kool & the Gang) Let's Stay Together (Al Green) Bustin' Surfboards (The Tornadoes) Lonesome Town (Ricky Nelson) Son of a Preacher Man (Dusty Springfield) Zed's Dead, Baby (Bruce Willis/Maria de Medeiros) Bullwinkle Part II (The Centurians) Jack Rabbit Slim's Twist Contest (Uma Thurman/John Travolta/Jerome Patrick Hoban) You Never Can Tell (Chuck Berry) Girl, You'll Be a Woman Soon (Urge Overkill) If Love Is a Red Dress (Maria McKee) Bring Out the Gimp (Peter Greene/Duane Whitaker) Comanche (The Revels) Flowers on the Wall (The Statler Brothers) Personality Goes a Long Way (Samuel L. Jackson/John Travolta) Surf Rider (The Lively Ones) Ezekiel 25:17 (Samuel L. Jackson) Nel 2002 venne realizzata un'edizione da collezione della colonna sonora, contenente le sedici tracce originali rimasterizzate digitalmente e altre cinque tracce "bonus". Il secondo disco conteneva l'intervista Stranger Than Fiction! con il regista Quentin Tarantino. Le tracce bonus sono le seguenti: Since I First Met You (The Robins) Rumble (Link Wray & his Ray Men) Strawberry Letter #23 (The Brothers Johnson) Out of Limits (The Marketts) [modifica] Riconoscimenti
1995 - Premio Oscar Migliore sceneggiatura originale a Quentin Tarantino e Roger Avary Nomination Miglior film a Lawrence Bender Nomination Migliore regia a Quentin Tarantino Nomination Miglior attore protagonista a John Travolta Nomination Miglior attore non protagonista a Samuel L. Jackson Nomination Miglior attrice non protagonista a Uma Thurman Nomination Miglior montaggio a Sally Menke 1995 - Golden Globe Migliore sceneggiatura a Quentin Tarantino e Roger Avary Nomination Miglior film drammatico Nomination Migliore regia a Quentin Tarantino Nomination Miglior attore in un film drammatico a John Travolta Nomination Miglior attore non protagonista a Samuel L. Jackson Nomination Miglior attrice non protagonista a Uma Thurman 1995 - Premio BAFTA Miglior attore non protagonista a Samuel L. Jackson Migliore sceneggiatura originale a Quentin Tarantino e Roger Avary Nomination Miglior film a Lawrence Bender e Quentin Tarantino Nomination Migliore regia a Quentin Tarantino Nomination Miglior attore protagonista a John Travolta Nomination Miglior attrice protagonista a Uma Thurman Nomination Migliore fotografia a Andrzej Sekula Nomination Miglior montaggio a Sally Menke Nomination Miglior sonoro a Stephen Hunter Flick, Ken King, Rick Ash e Dean A. Zupancic 1995 - Premio César Nomination Miglior film straniero a Quentin Tarantino 1995 - David di Donatello Miglior film straniero a Quentin Tarantino Miglior attore straniero a John Travolta 1994 - Festival di Cannes Palma d'oro a Quentin Tarantino 1994 - National Board of Review Award Miglior film Migliore regia a Quentin Tarantino 1995 - Kansas City Film Critics Circle Award Miglior film Migliore regia a Quentin Tarantino 1995 - Independent Spirit Awards Miglior film a Lawrence Bender Migliore regia a Quentin Tarantino Miglior attore protagonista a Samuel L. Jackson Migliore sceneggiatura a Quentin Tarantino e Roger Avary Nomination Miglior attore non protagonista a Eric Stoltz 1994 - Los Angeles Film Critics Association Award Miglior film Migliore regia a Quentin Tarantino Miglior attore protagonista a John Travolta Migliore sceneggiatura a Quentin Tarantino e Roger Avary 1995 - Nastro d'argento Nomination Regista del miglior film straniero a Quentin Tarantino 1995 - MTV Movie Award Miglior film Miglior sequenza di ballo a Uma Thurman e John Travolta Nomination Miglior peformance femminile a Uma Thurman Nomination Miglior performance maschile a John Travolta Nomination Miglior coppia a Samuel L. Jackson e John Travlta Nomination Miglior canzone (Girl, You'll Be a Woman Soon) a Urge Overkill 1994 - New York Film Critics Circle Award Migliore regia a Quentin Tarantino Migliore sceneggiatura a Quentin Tarantino e Roger Avary 1995 - Screen Actors Guild Award Nomination Miglior attore protagonista a John Travolta Nomination Miglior attore non protagonista a Samuel L. Jackson Nomination Miglior attrice non protagonista a Uma Thurman
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